Parco Naturale Adamello Brenta

Un fiabesco susseguirsi di boschi, torrenti, cascate, laghetti, rocce, boschi... un impareggiabile patrimonio paesaggistico.

Il nostro Parco

Un'eccezionale ricchezza di elementi naturalistici

Il Parco Naturale Adamello Brenta occupa un territorio montuoso di 620,50 kmq, posto tra 477 e 3558 metri di altitudine. Istituito nel 1967, si estende nel Trentino occidentale e comprende a ovest l’imponente gruppo montuoso dell’Adamello-Presanella, ricchissimo di acque superficiali che, alimentate da imponenti ghiacciai, formano suggestive cascate e numerosi laghi alpini. Tra le splendide valli che si addentrano nel massiccio, la Val Genova, lunghissima e selvaggia, primeggia per il suo incomparabile fascino. A est il Parco comprende le Dolomiti di Brenta, un fiabesco susseguirsi di guglie, torrioni e immani pareti strapiombanti. Vi si insinuano a raggiera suggestive valli, ciascuna con una propria particolare identità.  Il Parco è attraversato dalla Val Rendena e circondato dalle valli di Non, di Sole e Giudicarie. Entrando nel parco, la natura ci conquista immediatamente con paesaggi incontaminati e di una bellezza unica. Qui possiamo vivere emozioni irripetibili: ammirare le Dolomiti di Brenta, maestose cime che si tingono di rosso al tramonto. Passeggiare lungo laghi da fiaba, dove perdersi in una natura selvaggia. Oppure mettersi alla prova e raggiungere il ghiacciaio dell’Adamello, uno dei più estesi d’Europa. Ovunque ci si può inoltrare in boschi fitti, rinfrescarsi agli impetuosi torrenti che scorrono formando meravigliose cascate. Sentirsi un tutt’uno con la natura incontaminata, respirare aria pulitissima e ammirare luoghi dove vivono svariate specie di piante e animali selvatici. Visitando i centri abitati nelle valli circostanti, si respira l’antica sapienza e la laboriosità delle genti che li abitano. Moltissime sono infatti le testimonianze storiche e artistiche tramandate dalle generazioni passate nella costante ricerca di un equilibrio tra Uomo e Natura.


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Il silenzio della natura

Più l'uomo sale sulle montagne, più scopre l'origine delle cose

Noi abbiamo bisogno del silenzio e in particolare del silenzio della natura, perché è nella natura che abbiamo le nostre radici. Quando ci si trova soli in un bosco o in montagna, accade che ci si senta trasportati in un passato lontanissimo, al tempo in cui gli esseri umani vivevano in comunione con le forze e gli spiriti della natura. Nella maggior parte delle mitologie la montagna è presentata come la dimora degli dei: le alte vette dei monti sono come antenne grazie alle quali la terra tocca il cielo, ed ecco perché sono abitate da entità molto pure e molto potenti. Più l’uomo sale sulle montagne, più incontra il silenzio, e in quel silenzio scopre l’origine delle cose. Bisogna rispettare il silenzio della montagna e lasciarsene influenzare per scoprire stati di coscienza superiori. La disattenzione, il rumore e la mancanza di rispetto turbano l’atmosfera e infastidiscono tutte le creature che vi abitano. Se tali creature si allontanano, quei luoghi perdono il loro mistero, il loro carattere sacro, e non sono più così impregnati di luce e di forza spirituale. A cosa serve salire sulle cime dei monti se non se ne torna più puri, più forti, più nobili e in miglior salute? A cosa serve, se non si è capito che l’ascensione delle montagne fisiche è un’immagine dell’ascensione delle montagne spirituali? “Salire” significa disfarsi gradualmente di tutto ciò che ci ingombra e ci infastidisce, fino a trovare il silenzio. Omraam Mikhaël Aïvanhov

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